I segnali stradali sono necessari per regolamentare il traffico e dare indicazioni agli utenti della strada. I segnali stradali di divieto rappresentano una componente essenziale della segnaletica stradale, il cui scopo principale è garantire la sicurezza e il corretto flusso della circolazione su strade e autostrade. Questi segnali, di forma prevalentemente circolare con bordo rosso, sono progettati per comunicare ai conducenti restrizioni o limitazioni riguardanti specifiche azioni, come il divieto di accesso, il divieto di sorpasso o il divieto di sosta. La loro presenza ai bordi delle strade non solo regola i comportamenti dei conducenti, ma contribuisce anche a prevenire incidenti, migliorare l’efficienza del traffico e proteggere tutti gli utenti della strada, inclusi pedoni e ciclisti. In Italia, i segnali stradali di divieto sono disciplinati dal Codice della Strada, che ne definisce l’uso e la collocazione in conformità alle normative europee, offrendo un linguaggio universale per la sicurezza stradale.

Menu di navigazione dell'articolo

Possono essere suddivisi a seconda della loro funzione in:

  • verticali;
  • orizzontali;
  • manuali;
  • luminosi;
  • pannelli complementari.

Fra quelli verticali possiamo considerare i segnali di divieto. Si tratta di una serie di cartelli circolari, prevalentemente con contorno rosso e fondo bianco, e comunque sempre caratterizzati dalla presenza di questi due colori e di altri simboli che vanno ad indicare il tipo di divieto come ad esempio quello di voltare a destra o voltare a sinistra.

I principali tipi di "pannelli"

Noti anche come cartelli stradali, possono essere suddivisi ulteriormente in:

  • segnali di pericolo: di forma triangolare, con il vertice rivolto verso l'alto, servono a indicare un punto pericoloso per diverse motivazioni, e sono posti a 150 mt dal pericolo, così che si abbia il tempo di rallentare.
  • segnali di indicazione: sono di forma quadrata o rettangolare e forniscono al guidatore informazioni utili sulla città.
  • segnali di prescrizione;

Questi ultimi di prescrizione sono suddivisi ancora in

  • segnali di precedenza, di diverse forme e colori, indicano chi deve dare la precedenza in determinati punti della strada;
  • segnali di divieto: sono segnali stradali tondi, bianchi con bordo rosso ad eccezioni di quelli riferiti alla fermata e alla sosta. Vietano a veicoli e pedoni determinati comportamenti pericolosi.
  • segnali di obbligo: sono tondi, di colore blu, con un simbolo all'interno indicante la direzione da seguire, ad esclusione dei segnali stradali di ALT, POLIZIA e DOGANA. Questi segnali indicano la direzione obbligatoria da seguire o l'obbligo da seguire.

Segnaletica orizzontale

Nell'ambito della segnaletica stradale, riveste un ruolo fondamentale la cosiddetta segnaletica orizzontale. Questa categoria di segnali, meno appariscente rispetto alla segnaletica verticale ma altrettanto essenziale, comprende tutte quelle indicazioni visive pitturate direttamente sulla pavimentazione stradale, come strisce, frecce, scritte, simboli e altre marcature. La loro funzione principale è quella di prescrivere comportamenti specifici e fornire indicazioni chiare, utili a regolamentare in modo efficace e sicuro la circolazione di veicoli e pedoni lungo le strade.

Le strisce orizzontali non sono semplicemente delle linee sul manto stradale; esse rappresentano un vero e proprio linguaggio visivo che contribuisce a organizzare la mobilità su strade urbane, extraurbane e autostrade, limitando comportamenti pericolosi e facilitando il rispetto delle norme del Codice della Strada. Per esempio, le strisce longitudinali, che possono essere continue o discontinue, servono a delimitare le corsie di marcia, a indicare i limiti della carreggiata o a vietare determinate manovre, come il sorpasso. Le strisce pedonali, invece, segnalano i punti in cui i pedoni hanno il diritto di attraversare in sicurezza, obbligando i veicoli a rallentare e, se necessario, fermarsi.

Conoscere approfonditamente la segnaletica orizzontale è di vitale importanza non solo per chi si trova alla guida di un veicolo, ma anche per tutti gli utenti della strada, compresi i pedoni e i ciclisti. L'educazione stradale, che include la conoscenza sia della segnaletica orizzontale sia di quella verticale, rappresenta infatti uno degli strumenti più efficaci per prevenire incidenti e garantire una mobilità civile e rispettosa. Imparare a riconoscere e interpretare correttamente questi segnali significa contribuire alla sicurezza stradale, riducendo i rischi di collisioni, tamponamenti e comportamenti irresponsabili. Le marcature orizzontali sono studiate per essere immediatamente riconoscibili e per offrire una guida intuitiva, riducendo al minimo il margine di errore o di interpretazione sbagliata.

Un ulteriore aspetto di notevole rilevanza è legato alla funzione di indicazione che la segnaletica orizzontale svolge. Oltre a prescrivere comportamenti obbligatori, come il mantenimento di una corsia o il divieto di sorpasso, essa svolge un ruolo chiave nell'orientare gli utenti della strada. Le frecce direzionali, ad esempio, poste sull'asfalto, suggeriscono il percorso corretto da seguire in prossimità di incroci o rotatorie, evitando manovre pericolose o deviazioni errate. Analogamente, le scritte come “STOP” o “SLOW” avvertono i conducenti dell’approssimarsi di un incrocio o di una zona a traffico limitato, invitando a ridurre la velocità o a fermarsi.

Nel contesto della sicurezza stradale, è altrettanto cruciale comprendere il significato di segnali specifici legati a situazioni di emergenza o a particolari condizioni della strada. Per esempio, le segnalazioni di lavori in corso o di pericolo temporaneo, spesso evidenziate da linee gialle o da altre marcature temporanee, richiedono una maggiore attenzione da parte dei conducenti e comportano obblighi particolari, come la riduzione della velocità o l'obbligo di dare la precedenza. In questo modo, la segnaletica orizzontale si adatta costantemente alle condizioni dinamiche del traffico e della viabilità, offrendo un sistema flessibile e aggiornabile per la gestione del flusso stradale.

La conoscenza e il rispetto della segnaletica orizzontale sono dunque elementi imprescindibili per chiunque desideri guidare in maniera responsabile e civile, evitando di arrecare danno a persone, veicoli o infrastrutture. Non a caso, la normativa italiana riconosce l’importanza di questa tipologia di segnaletica, dedicando ad essa l'articolo 40 del Codice della Strada, approvato nel 1992 con il Decreto Legislativo n. 285. Questo articolo specifica in dettaglio le caratteristiche tecniche e le modalità di utilizzo della segnaletica orizzontale, nonché i vari tipi di segnali inclusi in questa categoria.

In particolare, l’articolo 40 stabilisce le norme riguardanti la corretta realizzazione e manutenzione delle strisce stradali, garantendo che esse siano visibili in ogni condizione atmosferica e di illuminazione, grazie all’utilizzo di materiali riflettenti o vernici speciali. Inoltre, il Codice della Strada specifica anche le sanzioni per chi non rispetta la segnaletica orizzontale, sottolineando l’importanza di attenersi scrupolosamente a queste regole per evitare situazioni di pericolo e responsabilità legali.

Tipologie di segnali orizzontali

Come detto prima, il Codice della strada suddivide i segnali orizzontali in:

  • strisce longitudinali: a loro volta si suddividono in continue e discontinue. Entrambe separano due carreggiate, ma le prime vietano il sorpasso, mentre se sono presenti le seconde è possibile; inoltre possono apparire insieme, una continua affiancata da una discontinua, permettendo così il sorpasso;
  • strisce trasversali: anch’esse possono essere continue e discontinue, le prime indicano al conducente che bisogna fermarsi e dare la precedenza, mentre le seconde solo “dare la precedenza”;
  • attraversamenti pedonali o ciclabili: in prossimità delle strisce pedonali o vicino a quelle riservate ai ciclisti, i conducenti dei mezzi devono fermarsi e far passare i pedoni o i ciclisti;

La presenza di questi segnali fornisce delle indicazioni su ciò che è vietato fare. Ad esempio, non è consentito circolare sopra le strisce longitudinali o sostare ai margini delle strade dove è presente una striscia continua.

Come viene segnalato l'obbligo?

I segnali di obbligo rappresentano una delle categorie più importanti della segnaletica stradale prescrittiva. Si distinguono immediatamente per la loro forma circolare e il caratteristico colore blu, con simboli chiari al loro interno che indicano specifiche azioni o direzioni obbligatorie da seguire. Questa tipologia di segnaletica rientra nella più ampia famiglia dei segnali di prescrizione, ossia quei segnali la cui funzione è quella di imporre comportamenti obbligatori o divieti precisi agli utenti della strada, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione stradale.

La caratteristica principale dei segnali di obbligo è proprio la loro funzione imperativa. A differenza di altri segnali che forniscono informazioni o avvisi, i segnali di obbligo impongono comportamenti precisi che devono essere rispettati in modo tassativo, pena sanzioni amministrative o, in alcuni casi, penali. Tra i segnali di obbligo più comuni troviamo quelli che indicano la direzione da seguire, come “direzione obbligatoria a destra” o “direzione obbligatoria a sinistra”, spesso situati in prossimità di incroci o rotatorie, per evitare manovre pericolose o errate. La loro posizione strategica è pensata per guidare gli utenti della strada verso percorsi sicuri, minimizzando il rischio di collisioni e congestionamento del traffico.

Un’altra categoria di segnali di obbligo molto diffusa è quella che riguarda l'obbligo di utilizzare specifiche infrastrutture o comportamenti, come nel caso del segnale “obbligo di catene o pneumatici da neve” in determinate condizioni climatiche, o “pista ciclabile obbligatoria”, che impone ai ciclisti di utilizzare esclusivamente una determinata corsia riservata. Questi segnali sono fondamentali per garantire la sicurezza non solo dei conducenti di veicoli, ma anche dei pedoni, dei ciclisti e degli altri utenti vulnerabili della strada. Infatti, separando fisicamente o indicativamente le aree di circolazione destinate a diverse tipologie di utenti, si riducono notevolmente i rischi di incidenti, migliorando la convivenza tra i vari attori della mobilità urbana.

È importante sottolineare che i segnali di obbligo, pur nella loro uniformità grafica, possono indicare obblighi molto diversi a seconda del contesto in cui vengono collocati. Per esempio, vi sono segnali che indicano l’obbligo di tenere una determinata direzione, come “direzione obbligatoria dritto”, segnalando ai conducenti che non è possibile effettuare svolte a destra o a sinistra. Vi sono poi segnali che impongono l’obbligo di circolare in un determinato lato della carreggiata, come il segnale di “passaggio obbligatorio a destra” o “passaggio obbligatorio a sinistra”, spesso utilizzati per indicare ostacoli o lavori in corso. Anche il segnale “rotonda obbligatoria” appartiene a questa categoria, essendo fondamentale per disciplinare la circolazione in presenza di rotatorie, dove il rispetto delle precedenze e delle indicazioni è cruciale per evitare incidenti.

Un aspetto interessante dei segnali di obbligo è la loro eccezione: vi sono alcuni segnali, pur di forma circolare, che non rientrano in questa categoria e hanno un significato differente. Tra questi, i segnali di "ALT", "POLIZIA" e "DOGANA", che pur essendo di forma tonda, non prescrivono un obbligo di direzione o comportamento continuativo, ma piuttosto impongono un arresto immediato e temporaneo, necessario per controlli o verifiche specifiche da parte delle autorità competenti. Questa distinzione è fondamentale per evitare fraintendimenti e per garantire che i conducenti siano in grado di reagire correttamente di fronte ai vari segnali presenti sulle strade.

Oltre alla loro funzione specifica, i segnali di obbligo rivestono anche un ruolo simbolico di grande rilevanza. Il colore blu, scelto per la segnaletica di obbligo, è infatti universalmente riconosciuto come un colore che richiama serenità e fiducia, ma allo stesso tempo autorità. Questo contribuisce a rendere i segnali immediatamente riconoscibili e distinguibili dagli altri segnali stradali, come quelli di divieto o di pericolo, che invece utilizzano colori differenti come il rosso e il giallo per trasmettere urgenza o attenzione. La combinazione tra il colore blu e il simbolo grafico al centro del segnale rende questi cartelli estremamente efficaci nel trasmettere il messaggio al conducente, garantendo un’interpretazione chiara e immediata anche a chi si trova alla guida in condizioni di stress o velocità elevate.

Il Codice della Strada italiano disciplina l’utilizzo dei segnali di obbligo attraverso norme dettagliate, che ne regolamentano la collocazione, le dimensioni e le modalità di applicazione. In particolare, l’obbligo di rispettare tali segnali non è solo una questione di buona condotta stradale, ma è vincolato a sanzioni ben precise in caso di inadempimento. Il mancato rispetto dei segnali di obbligo può infatti comportare multe, decurtazione di punti sulla patente e, in casi gravi, la sospensione della licenza di guida. Questo dimostra quanto sia cruciale il rispetto di questi segnali per il mantenimento di un sistema di circolazione stradale sicuro ed efficiente.

Infine, vale la pena menzionare che i segnali di obbligo, come gran parte della segnaletica stradale, sono concepiti in modo da essere comprensibili non solo per i conducenti locali, ma anche per gli automobilisti stranieri. Grazie all’armonizzazione della segnaletica stradale a livello europeo, i segnali di obbligo sono sostanzialmente identici in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, contribuendo a creare un linguaggio comune che facilita la circolazione transfrontaliera e riduce i rischi di confusione o incidenti per chi guida all’estero.

 

Colori dei segnali stradali orizzontali

Le caratteristiche di forma, dimensioni, colori o simboli da utilizzare sono anch’esse regolate dal Codice e a cui devono attenersi i gestori delle strade. Il colore usato per la normale segnaletica è il bianco, con cui vengono dipinte ad esempio le strisce pedonali o le linee di limitazione delle corsie. Quella colorata di giallo serve a indicare le corsie preferenziali e i luoghi di sosta riservati, come ad esempio le aree dedicate al parcheggio per invalidi; il giallo viene anche usato per la segnaletica orizzontale provvisoria nei pressi di cantieri e lavori in corso.

Se troviamo delle strisce di colore blu, servono a delimitare gli spazi riservati ai parcheggi a pagamento o ai particolari categorie di veicoli. Oltre alle strisce pedonali che indicano la precedenza al passaggio dei pedoni, troviamo e strisce di mezzerìa, poste normalmente al centro della carreggiata a più corsie.

Possono essere strisce continue, ad indicare il divieto di sorpasso e di invasione della corsia opposta al senso di marcia: questo tipo di si trova ad esempio nei pressi di curve o altri punti pericolosi.

Le strisce tratteggiate invece indicano i punti in cui è consentito il sorpasso e l'invasione della corsia opposta al senso di marcia. Per mettere in evidenza la separazione dei due sensi di marcia, la segnaletica può essere costituita da una doppia striscia, continua oppure una continua e l'altra tratteggiata, ad indicare che la corsia dalla parte della linea tratteggiata può effettuare il sorpasso mentre l'altra no.

Ruolo dei segnali stradali sull’asfalto

I segnali presenti sulle carreggiate permettono a tutti coloro che si mettono alla guida di vedere bene i percorsi stradali sia di giorno che di notte e in tutte le condizioni atmosferiche. I segnali orizzontali, a seconda di dove si trovano svolgono varie funzioni, ad esempio quelle ai margini laterali delle strade e quelle in mezzo danno un’indicazione sulla propria direzione di marcia. In generale, indicano i comportamenti da seguire.
Grazie a questo sistema di riferimento, il guidatore è facilitato nel controllo del proprio mezzo sia per mantenere la giusta traiettoria sia per evitare ostacoli. Per questo motivo, chi si occupa della manutenzione stradale è tenuto ad un costante rifacimento della segnaletica quando si consuma.

Elenco dei i segnali stradali di divieto

I segnali stradali di divieto sono progettati per informare gli utenti della strada di specifiche restrizioni relative all'uso della via. Ecco un elenco dei principali segnali di divieto che si possono trovare sulle strade in Italia, ognuno con una breve descrizione della loro funzione:

  1. Divieto di accesso: Indica che è vietato l'accesso a tutti i veicoli in entrambi i sensi.
  2. Divieto di transito a tutti i veicoli a motore: Vietato il transito a tutti i veicoli a motore, esclusi motocicli e ciclomotori.
  3. Divieto di transito ai veicoli a motore eccetto motocicli: Vietato il transito a tutti i veicoli a motore, con l'esclusione delle motociclette.
  4. Divieto di transito ai motocicli: Vietato il transito specificatamente ai motocicli.
  5. Divieto di transito ai ciclomotori: Vietato il transito ai ciclomotori.
  6. Divieto di transito ai veicoli destinati al trasporto di merci: Vietato il transito ai veicoli utilizzati per il trasporto di merci.
  7. Divieto di transito ai veicoli che superano una certa massa: Vietato il transito ai veicoli che superano una determinata massa a pieno carico indicata sul segnale.
  8. Divieto di transito ai veicoli che superano una certa larghezza: Vietato il transito ai veicoli che superano una determinata larghezza indicata sul segnale.
  9. Divieto di transito ai veicoli che superano un'altezza determinata: Vietato il transito ai veicoli che superano un'altezza specificata sul segnale.
  10. Divieto di transito ai veicoli che superano una certa lunghezza: Vietato il transito ai veicoli che superano una lunghezza indicata.
  11. Divieto di sorpasso: Vietato sorpassare altri veicoli, ad eccezione dei ciclomotori a due ruote.
  12. Divieto di sorpasso per autocarri: Vietato agli autocarri il sorpasso di altri veicoli.
  13. Velocità massima consentita: Indica la velocità massima alla quale è permesso viaggiare, oltre la quale è vietato.
  14. Divieto di sosta su entrambi i lati della strada: Indica che è vietato fermarsi e sostare su entrambi i lati della strada.
  15. Divieto di fermata: Vietato fermarsi sulla carreggiata.
  16. Divieto di accesso ai pedoni: Vietato il transito ai pedoni.
  17. Divieto di accesso ai veicoli a trazione animale: Vietato il transito ai veicoli trainati da animali.
  18. Divieto di accesso ai cicli: Vietato il transito a biciclette e veicoli simili.
  19. Divieto di accesso ai veicoli con merci pericolose: Vietato il transito ai veicoli che trasportano merci pericolose.
  20. Divieto di inversione di marcia: Vietato effettuare l'inversione di marcia.
  21. Divieto di accesso ai veicoli con rimorchi: Vietato il transito ai veicoli che trainano un rimorchio.

Questi segnali sono fondamentali per garantire la sicurezza stradale e il corretto flusso del traffico. È importante conoscere e rispettare tutte le segnalazioni stradali di divieto per evitare sanzioni e contribuire a un ambiente stradale più sicuro per tutti.

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

Dal 2011 Direttore Responsabile e Amministratore unico di ElaMedia Group SRLS. Mi dedico prevalentemente all'analisi dei siti web e alla loro ottimizzazione SEO, con particolare attenzione allo studio della semantica e al loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Sono il principale curatore dei contenuti di questo Blog Redazione di ElaMedia.